Nell'antica
Roma la società era impostata sul rapporto cliens-patronus: un rapporto
di subordinazione del cliens nei confronti del patronus, il quale,
seppur superiore, doveva rispettare, a sua volta, alcuni obblighi a
beneficio del cliens.
Ora nella società inglese va di moda la
parola 'to patronize'. Tale parola deriva dal latino 'patronus',
imparentato con 'pater' ossia 'padre'. Il primo significato
di 'to patronize' è: 'comportarsi con un'apparente gentilezza che
tradisce un sentimento di superiorità'; il secondo significato è:
'frequentare abitualmente (un negozio, un ristorante etc) come cliente
> sponsorizzare/finanziare'.
Osservando i dati si giunge al
paradosso per cui, secondo una legge economica, 'il cliente è padrone'
e, siccome è colui che fornisce un 'supporto economico', è superiore
rispetto all'ente beneficiario.
Ma la cosa più interessante
ancora è il fatto che, prescindendo dall'aspetto economico, in Italiano
io non riesca a trovare una traduzione soddisfacente. Ciò dimostra che, a
differenza dell'Inghilterra in cui 'to patronize' viene usato
generalmente col significato dispregiativo di 'comportarsi con velata
superiorità', in Italia un termine perfettamente corrispondente non
esiste o comunque non viene usato.
Tale mancanza deriva dal
fatto che il concetto espresso dal verbo inglese 'to patronize' non
viene visto così negativamente in Italia. Il cosiddetto 'padrino' non
viene biasimato per la sua posizione di superiorità che, anzi, è insita
nella mentalità italiana.
Dulcis in fundo: la parola inglese
'pattern' ossia 'modello' è imparentata con il latino 'patronus' e
quindi 'pater' in quanto anch'esso 'modello da seguire'.
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